“Masseria Cardoni”.

Una preziosa testimonianza della storia rurale del Sannio


 


 


 

Inquadramento Storico e Architettonico


 

La Masseria Cardoni, situata in via cammino della pace ex contrada Cardoni a Benevento, rappresenta una rara testimonianza dell’architettura rurale fortificata che si sviluppa a partire dal XIV secolo (quattordicesimo secolo) incarnando l’evoluzione delle dimore nobiliari rurali trasformate in centri produttivi. Alcune fonti storiche, da verificare, pongono la Massaria come oggetto di un contenzioso fra l’Arcivescovo Arnaldo di Benevento e L’Abate di Santa Sofia; per redimere la disputa, Papa Benedetto XII con una bolla del 25 febbraio 1336 ordina al rettore di Benevento Rogerius de Vintrono di rendere giustizia all’Arcivescovo per l’incendio e il saccheggio della masseria. Più circonstanziata e con data certa è il resoconto dettagliato dei luoghi che l’abate Baldassarre Pacilli descrive esplorando le contrade Beneventane degli inizi del XVII secolo (diciassettesimo secolo) riportate nel manoscritto INDEX PACILLI (1628) conservato presso la biblioteca Capitolare di Benevento, citandola come “Torre seu Masseria di Cardone”. Notevoli sono, poi, le fonti archivistiche presenti sia nel Catasto Pontificio che nel Catasto Gregoriano del 1825 come “Massaria degli Olmi o Olmora dei Marchesi De Simone”. 


 

Architettonicamente, il complesso combina elementi difensivi e funzionali: archibugiere in pietra bianca a spirale, un cortile lastricato con pozzo centrale, cisterne sotterranee e un sistema di drenaggio delle acque evidenziano la sua natura fortificata e autosufficiente. La pianta a “corte chiusa”, tipica della tradizione mediterranea, ospitava ambienti dedicati alla lavorazione agricola, depositi, e una cappella, riflettendo una gerarchia spaziale legata alle attività produttive.  


 

Ruolo Socioeconomico e Protoindustriale


 

La Masseria Cardoni fu un “microcosmo socioeconomico” organizzato su base semifeudale. Come tipico delle masserie meridionali, fungeva da centro di comando di un latifondo, con il “soprastante” che coordinava i braccianti ivi residenti. Le attività spaziavano dalla produzione cerealicola all’allevamento, testimoniando una “protoindustria pre-capitalistica” spesso trascurata dalla storiografia.  


 

Il legame con il territorio è sottolineato dalla “fontana pertinenziale” e dal bevaio, essenziali per l’approvvigionamento idrico di persone e animali, nonché dal posizionamento strategico lungo l’antica strada per Pietrelcina. La masseria incarnava un’economia circolare ante litteram, basata sull’autosufficienza e sullo sfruttamento delle risorse locali.  


 


 


 

Valore Paesaggistico e Identitario


 

Collocata a nord del fiume calore Calore, la Masseria domina un panorama unico: dalla collina si domina Benevento e si può ammirare la “Dormiente del Sannio nella sua interezza, profilo montuoso carico di valenza simbolica. Questo contesto ne fa un bene identitario per la cultura rurale campana, espressione di un paesaggio modellato da secoli di attività agro-pastorali.  


 


 

In conclusione


 

La Masseria Cardoni non è solo un monumento architettonico, ma un archivio materiale della storia sociale ed economica del Mezzogiorno. La sua rinascita passerebbe attraverso un piano integrato che coniughi restauro conservativo, ricerca storica e inclusione comunità locale, contrastando la marginalizzazione delle aree interne e restituendo al Sannio un tassello fondamentale della sua memoria collettiva.

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Masseria del 1500: Storia e Architettura Uniche

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Recupero delle antiche stalle della Masseria Cardoni: un progetto di rinascita rurale sostenuta dal PNRR

La Pietra nel Mondo Rurale: Economia, Arte e Radici

 


 

Nel cuore dei paesaggi rurali, e la masseria Cardoni ne è un esempio emblematico, la pietra emerge non solo come materiale da costruzione, ma come simbolo di un dialogo millenario tra l’uomo e la terra. Economica, plasmabile e eterna, essa incarna valori pratici e spirituali, tessendo un legame indissolubile con il territorio e la cultura contadina.  


 

Economia e Sostenibilità


 

Nelle campagne, la pietra rappresenta una risorsa accessibile e sostenibile. La sua disponibilità locale elimina la necessità di trasporto costoso, rendendola una scelta economica per comunità basate sull’autosussistenza. Nel caso della masseria Cardoni riutilizzando le pietre degli antichi insediamenti esistenti in loco, i massi estratti dai campi e le rocce tagliate da un’antica cava. Questo approccio frugale, tuttavia, non ne limita il valore. Al contrario, la durabilità della pietra garantisce strutture resistenti a intemperie e tempo, riducendo i costi di manutenzione e tramandando un patrimonio alle generazioni future.  


 

Modellabilità: Arte nella Durezza 


 

Nonostante la sua apparente rigidità, la pietra rivela una sorprendente versatilità. Attraverso l’abilità di scalpellini e artigiani, si trasforma in muri a secco, archi, volte e decorazioni. Tecniche antiche che dimostrano come forme complesse possano nascere da un materiale grezzo. La masseria Cardoni testimonia una maestria che fonde funzionalità ed estetica. La pietra, lavorata con pazienza, diventa espressione di un’arte collettiva, tramandata di generazione in generazione.  


 

Eternità Simbolica


 

La pietra incarna un’idea di perpetuità. A differenza di legno o paglia, resiste a secoli, sfidando decadimento e oblio. Chiese romaniche, recinti pastorali e mulini abbandonati permangono come testimoni silenziosi di storie passate. Questa durata illimitata non è solo fisica, ma culturale: le strutture in pietra diventano ponti tra epoche, radicando le comunità in una continuità temporale. In un mondo rurale legato ai cicli naturali, la pietra simboleggia stabilità, un antidoto alla transitorietà della vita quotidiana.  


 


 

Radici nella Terra


 

Costruire in pietra significa dialogare con il paesaggio. Ogni pietra utilizzata è un frammento della stessa terra che sostiene l’edificio, creando un’armonia visiva ed ecologica. Questo legame materiale si fa metafora identitaria: la pietra diventa espressione di appartenenza, un modo per affermare che l’uomo non domina la natura, ma ne è parte integrante.  


 

Conclusione: la masseria “Un Patrimonio di Pietra”


 

Nelle aree rurali, la pietra trascende il ruolo di semplice materiale. È economia che nasce dalla frugalità, arte che sboccia dalla resistenza, memoria che resiste all’oblio. Ogni costruzione in pietra, e la masseria Cardoni ne è un esempio racconta una storia di adattamento e rispetto, dove l’uomo modella la terra senza tradirla. In un’epoca di materiali effimeri, essa ricorda l’importanza di edificare non solo per il presente, ma per lasciare un’impronta che il tempo non cancella.

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dedicato a ridisegnare il futuro del Paese attraverso investimenti strategici, il recupero delle antiche stalle della Masseria Cardoni si inserisce come esempio emblematico di come la tutela del patrimonio rurale possa diventare motore di sviluppo culturale, ambientale ed economico. Grazie ai fondi stanziati dalla “Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 – “Cultura 4.0”, questo intervento incarna gli obiettivi di valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, trasformando un bene storico in una risorsa viva per la comunità e il territorio.


 

Un ponte tra passato e futuro: preservazione e innovazione


 

Le antiche stalle della Masseria Cardoni, simbolo di un’epoca in cui l’agricoltura e l’allevamento segnavano il ritmo della vita rurale, versavano in stato di abbandono, rischiando di perdere la loro identità architettonica e storica. Il progetto finanziato dal PNRR mira a conservare le caratteristiche originarie dell’edificio – come i volumi tradizionali, i materiali lapidei e le volte in pietra a secco – integrandole con soluzioni tecnologiche e sostenibili. L’uso di tecniche di restauro conservative, la professionalità dell'architetto Elisabetta Verzino che ne ha curato il progetto hanno garantito il rispetto dell’autenticità del manufatto, mentre l’implementazione di sistemi energetici rinnovabili (come pannelli fotovoltaici e Pompa di calore) ne fa un modello di “edilizia circolare”, allineato agli standard europei di transizione ecologica.


 

Valorizzazione culturale e turismo sostenibile


 

La rigenerazione delle stalle non si limita al recupero fisico, ma punta a trasformare lo spazio in un “hub culturale e turistico”. Grazie a percorsi guidati i visitatori potranno immergersi nella storia della masseria, scoprendo le tradizioni agro-pastorali locali, i cicli produttivi storici e il legame con il paesaggio circostante. L’obiettivo è attrarre un turismo “lento e consapevole”, valorizzando così il patrimonio immateriale della comunità.


 

Rigenerazione urbana e sviluppo locale


 

Il progetto della Masseria Cardoni è anche un esempio di “rigenerazione territoriale inclusiva”. Il riuso degli spazi vuole sostenere l’imprenditoria femminile in agricoltura, in linea con gli obiettivi del PNRR. La riqualificazione del paesaggio circostante contribuisce, inoltre, a migliorare la qualità ambientale, creando una rete ecoturistica integrata con i borghi limitrofi.


 

Sostenibilità ambientale ed economica: un circolo virtuoso


 

Il recupero delle stalle è stato progettato con criteri di efficienza energetica e basso impatto ambientale: dal riutilizzo di materiali (come la pietra e il legno) all’adozione di sistemi di riscaldamento/raffreddamento ecosostenibili. Questa attenzione alla sostenibilità si traduce in un modello replicabile per altri edifici rurali, dimostrando come il patrimonio storico possa diventare un asset per la lotta al cambiamento climatico.


 

Il PNRR come catalizzatore di identità e progresso


 

La misura 2.2 “Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” del PNRR, inquadrata nella Missione 1, riconosce nel patrimonio rurale non solo una testimonianza del passato, ma un laboratorio per il futuro. Il caso della Masseria Cardoni dimostra come gli interventi strutturali possano coniugare memoria e innovazione, rendendo i luoghi periferici protagonisti di una rinascita basata su cultura, green economy e inclusione.


 

Conclusioni


 

Il recupero delle antiche stalle della Masseria Cardoni, sostenuto dal PNRR, rappresenta una visione olistica dello sviluppo: un progetto che unisce tutela del patrimonio, crescita economica e innovazione sociale, trasformando un angolo di campagna in un simbolo di resilienza. In un’epoca di sfide globali, questo intervento ricorda che la vera sostenibilità parte dalla valorizzazione delle radici, restituendo alle comunità rurali il ruolo di custodi attivi della bellezza e dell’identità dei territori.



 

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